nascita dei hwarang

Due sono i testi storici di riferimento che parlano dei Hwarang: il Hwarang Segi (Cronache o annali dei Hwarang) che non sopravvisse dopo il dodicesimo secolo ed il Samguk Sagi (Cronache dei tre reami) che è attualmente il più vecchio libro coreano in esistenza. Entrambi in lingua cinese arcaica (lingua dei dotti a quel tempo). Il Samguk Sagi, più recente del primo, riporta diverse citazioni del Hwarang Segi ma ovviamente non lo include nella sua interezza. Come conseguenza i fatti relativi ai Hwarang sono spesso avvolti da un velo di mistero e leggenda. Il testo inglese di riferimento (Accademico) che riporta diverse parti dei citati testi è il "Sourcebook of Korean Civilization", vol.I, e II Columbia University Press, New York, 1993.

Qualcuno ha ipotizzato che i Hwarang avessero ereditato le tecniche di combattimento del Ko Choson ma questo non ha evidenze storiche. Sappiamo di certo che nel passato le tecniche di combattimento non erano codificate nel senso che intendiamo oggi. In ogni caso il tentativo dell'antico popolo coreano di sviluppare leader militari e politici saggi e completi sotto ogni punto di vista diede origine ad un movimento culturale, spirituale e marziale che sarebbe divenuto in futuro anche politico, quello della classe Hwarang,

Nel 570 D.C. il re Chinhung (che si dice lui stesso fosse stato addestrato in un fantomatico gruppo di Hwarang) di Silla emanò un editto per realizzare un nuovo corpo militare al servizio dello stato. A tale proposito, invece di reclutare uomini con provate abilità marziali, decise di creare dei guerrieri partendo da bambini. Questo corpo d'elite era denominato Corpo dei Hwarang = Corpo dei giovani cavalieri. Sebbene alcuni di questi eletti venissero dalle classi non abbienti la maggioranza di essi proveniva da famiglie nobili. La corte reale selzionava i bambini in base ai loro talenti naturali: intelligenza, forza, statura e non meno importante, la loro bellezza. Essi rappresentavano la più fine nobiltà giovanile di Silla che veniva guidata verso l'apice delle prestazioni umane.

La provenienza aristocratica dei Hwarang è un elemento importante. In particolare la parola Hwarang contiene il termine "Hwa" che letteralmente vuole dire "fiore" o "in fiore". Qualche storico ha detto che i Hwarang altro non erano che un gruppo di giovani aristocratici perditempo che amavano vino, donne e battaglie i quali si riunivano periodicamente sulle montagne coreane per allenarsi nell'arte del combattimento. Il re Chinhung era buddista devoto e la sua scelta del nome Hwarang non era casuale ma rifletteva il simbolismo del suo credo religioso. Il fiore di loto rappresenta, nell'arte buddista, la purezza, la divinità, l'illuminazione e quindi il corpo Hwarang doveva essere l'ideale buddista di giovane, leader patriottico, guerriero che cresce e diventa uomo secondo una via illuminata.

Il termine "rang" in Hwarang è qualcosa traducibile in "giovane", o "nobile", o "sposo". L'attuale uso di tale parola si riferisce soprattutto a giovane o sposo mentre l'uso arcaico si riferiva a nobiltà. In definitiva il termine Hwarang potrebbe essere, il più letteralmente possibile, "nobile in fiore", ossia di giovane nobile che, con l'aiuto di un allenamento senza pari, addiviene a leader della società di Silla in quanto ammirevole da tutti i punti di vista: fisico, mentale e spirituale.

I Hwarang seguivano i cinque principi (estratti dai 10 principi buddisti) del monaco Won Kwang:

1. Lealtà verso il proprio re e paese
2. Obbedienza ai genitori
3. Fiducia e bontà tra amici
4. Non ritirarsi in battaglia
5. Discriminare quando e chi si uccide

I Hwarang svilupparono ogni aspetto del loro potenziale umano sotto la guida dei migliori maestri in differenti arti e scienze. Come combattenti erano allenati in ogni tipo di conflitto, armato, disarmato e di gruppo. Ci sono diverse leggende sul loro potenziale fisico. Una racconta di un calcio girato in volo che da terra può atterrare un cavaliere a cavallo che carica.

Il loro allenamento riuniva principi morbidi (Um) e duri (Yang) basandosi sul concetto di unità degli opposti (Tae Guk). Le tecniche a mani nude erano conosciute sia per l'aspetto circolare che lineare, sia per la durezza che per la morbidezza. Si racconta che i Hwarang fossero in grado di lanciare calci ad una velocità tale da sembrare, ai nemici, attacchi di spada. Inoltre, a completamento del curriculum marziale, dovevano studiare più di 100 armi tradizionali. La loro conoscenza della letteratura e delle arti in genere eccelleva al punto che diverse opere sono accreditate alla loro creatività tra cui poesie, scene teatrali, opere di calligrafia. Si da credito inoltre che abbiano creato uno stile poetico originale denominato hyang'ga e musiche e canti. Essi studiavano anche vari aspetti spirituale e gli elementi di medicina orientale per curare ferite e rafforzarsi con digito pressione, agopuntura ed erbe. Il loro studio riuniva il meglio delle culture orientali in genere: etica confuciana, scritture buddiste, misticismo taoista ed antiche pratiche sciamane coreane del Ko Choson.

Lo storico del periodo Silla, Kim Taemun, annotò quanto segue: "…sagaci consiglieri e ministri fedeli seguono lo sviluppo dei Hwarang e dei Rangdo; si producono grandi generali e coraggiosi soldati…".

Il corpo dei Hwarang veniva indicato collettivamente con il termine Hwarangdo dove il termine "do" indica "gruppo" e non Via come per i nomi delle arti marziali. Il corpo aveva al suo interno delle differenziazioni:

KukSon - i Hwarang di livello più elevato, essi avevano il grado di generale o generale in capo (Tae Jung Gun). Letteralmente il termine KukSon indica "immortale della nazione" ad intendere un leader del reame che possedeva doti soprannaturali.

Hwarang - capitani di battaglia o generali di livello operativo sotto il comando supremo dei KukSon e del re.

Rangdo - letteralmente "discepoli dei giovani Hwarang", si trattava di gruppi da 500 a 5000 guerrieri di origine non nobile assegnati (personalmente) ad un particolare Hwarang che faceva loro da leader e maestro d'armi e di vita.

Il Hwarang Sor Won fu il primo Hwarang ad accedere al titolo di KukSon e questo atto concreto fu il primo passo verso l'integrazione del sistema Hwarang nell'allora esercito. Il feroce spirito combattivo dei Hwarang divenne presto leggendario e le loro gesta sono state narrate da poeti e letterati coreani. La narrativa coreana della dinastia Silla è stata la base della letteratura coreana per migliaia di anni.

Alcune storie di Hwarang leggendari…

Una delle storie più note riportate dalla letteratura sui Hwarang è il martirio del figlio del Generale P'umil, che cadde nella guerra di unificazione. Kwang Chang era un comandante Hwarang alla età di 16 anni. egli fu catturato dai nemici durante una battaglia con Paekche, uno dei reami dell'ovest. Poiché il grado distintivo indicava chiaramente che era il figlio del Generale avversario fu portato al cospetto del Generale Paekche che, valutata la giovane età del guerriero, pensò a suo figlio e decise di non procedere con la prevista esecuzione e di restituirlo al padre.

Appena tornato di fronte al Generale P'umil il giovane chiese di essere inviato nuovamente sulle linee nemiche alla testa dei suoi Rangdo e suo padre aderì. Dopo una feroce battaglia durata una intera giornata egli fu nuovamente catturato ma, anche disarmato, eluse le sue due guardie uccidendole a mani nude ed attaccò il Generale in seconda del Paekche con un calcio volante che lo abbattè mentre era in groppa al suo cavallo. Finalmente costretto alla resa fu portato di fronte al Generale Paekche che lo riconobbe ed informato della morte del suo secondo gli disse: "ti concessi la vita perché eri giovane ed ora sei tornato prendendo la vita del migliore dei miei comandanti". Il Generale Paekche fece tagliare la testa del giovane e la ritornò al padre attaccata alla sella del suo cavallo. Il Generale P'umil prese la testa del figlio e ne pulì il sangue con la manica del vestito, la alzò e urlò ai suoi uomini: "la faccia di mio figlio è la stessa di quando era vivo; è stato capace di morire svolgendo il suo dovere per il re, nessun rimpianto." Il Generale portò il suo esercito di nuovo in battaglia e sconfisse Paekche. Questa fu la famosa battaglia di Hwang San Bul e tale storia è divenuta leggendaria in tutta la cultura coreana.

Le eroiche leggende dei Hwarang sono state immortalate in diverse forme: danze tradizionali, poesie e letteratura. Sono state tramandate di generazione in generazione fornendo un grande esempio per i giovani di tutti i tempi. Lo spirito guerriero dei condottieri e soldati del Silla fu conosciuto e temuto così tanto che anche i nemici più potenti evitavano di attaccare la penisola coreana.

A tale proposito, una delle storie più rappresentative del rispetto che l'attuale Cina aveva per il popolo del Silla riguarda il Generale Hwarang Yoo Shin Kim. Il Generale Kim aveva 15 anni quando divenne comandante dell'esercito. Alcuni anni più tardi, Cina e Silla si allearono contro Paekche. L'esercito del Silla iniziò il combattimento con le forze del Paekche e le sconfisse. La battaglia durò diversi giorni e causò l'arrivo in ritardo del comandante Silla, Moon Kyung Kim, al meeting con il generale cinese il quale era il comandante in capo della temporanea alleanza.

Il Comandante ed il Generale Kim andarono al cospetto del Generale cinese Jung Bang So per informarlo della vittoria ma il Generale So voleva punirli per il loro ritardo e così ordinò la loro esecuzione. Il Generale Kim, sospettando che la Cina, dopo il Paekche volesse anche il Silla, urlò dicendo: "siamo tuoi alleati o tuoi schiavi? Se necessario prima combatteremo con il tuo esercito e poi sconfiggeremo Paekche". La spada del furioso Generale Kim raggiunse così velocemente il Generale cinese da prenderne quasi la vita. Si racconta che la spada sembrò muoversi da sola seguendo la furia del Hwarang. Il Generale So rimase terrorizzato tanto da chiedere scusa rescindendo l'ordine di esecuzione.

Come previsto il Generale Kim portò alla vittoria il Silla su Paekche per poi prepararsi alla guerra con la Cina. Il Generale So, impressionato dalla forza dei Hwarang, tornò dall'Imperatore cinese di fronte al quale disse: "il Silla è un paese piccolo ma il suo re è molto saggio ed i suoi generali sono fieri e leali. Tutte le persone sono unite da un forte cameratismo". Egli fece presente l'incidente con il comandante Hwarang e disse "sono piccoli ma non possiamo sconfiggerli".

Un'altra storia che rivela la profondità dei legami morali tra i Hwarang nel periodo Silla riguarda la morte del Generale Bi Yeng Ja. Il Generale Kim chiese al Generale Ja di condurre un attacco suicida contro le forze cinesi e questi rispose: "mi stai dando il grande onore di mostrare la mia lealtà al re ed alla patria". L'unica richiesta fu che il Generale Kim si occupasse di suo figlio e gli impedisse di seguirlo in battaglia. Questo perché il Generale Ja aveva solo un figlio e quindi era necessario farlo vivere per assicurare l'esistenza della famiglia per un'altra generazione. Il generale Kim assicurò per il figlio, il Generale Ja andò in battaglia e morì ucciso. Suo figlio, vista la morte del padre, salì a cavallo, raggiunse la battaglia e morì anch'esso. Lo seguirono tutti i servi di famiglia che furono uccisi uno dopo l'altro. L'intero Silla fu colpito da questo sacrificio di famiglia e l'esercito, spinto da tale esempio, attaccò l'esercito cinese facendolo desistere.

La fedeltà fraterna tra Hwarang ha dato altrettanto esempi di quella familiare vista in precedenza. A tale proposito il Sa Da Ham che aveva 15 anni quando prese il titolo di Hwarang sotto l'impero di Chinhung, durante una guerra con i reami del nord chiese al Re di essere il primo a portare un attacco ai nemici. Nonostante la giovane età del guerriero il Re accettò al fine di dimostrarne il coraggio. Sa Da Ham portò il suo esercito all'attacco di una fortezza e ne aprì la porta. Per il coraggio dimostrato il Re Chinhung gli concesse 300 soldati della fazione sconfitta come schiavi ma egli li liberò immediatamente non volendo ricompense per quanto fatto.

Nella stessa guerra Sa Da Ham perse un suo compagno cui era molto legato, il Hwarang Moo Kwan Rang. Da quando erano bambini i due avevano fatto un patto di morte che obbligava entrambi al suicidio se uno dei due fosse morto in battaglia. Sa Da Ham rifiutò quindi di mangiare e dormire per sette giorni ed alla fine del settimo giorno morì. Questo sacrificio per fedeltà è rimasto nell'epica cavalleresca coreana per secoli.

La storia del Hwarang Won Sool, secondo figlio del Dae Jang Gun Kuksun Yoo Shin Kim, comandante dell'esercito del Silla, è anch'essa molto famosa. Won Sool era un tenente dell'esercito al tempo in cui soffrì una sconfitta da parte delle truppe cinesi. Al suo ritorno il padre richiese al Re di poter uccidere pubblicamente suo figlio per la disgrazia portata alla famiglia ed alla patria. Il Re Moon Moo rispose che il giovane non era al comando delle truppe (in quanto solo tenente) e quindi non aveva la responsabilità della sconfitta. Ciò nonostante il padre bandì Won Sool nelle montagne come monaco eremita. Alla morte del padre Won Sool tornò a casa dalla madre ma questa si rifiutò di vederlo per non violare i voleri del marito morto e quindi il monaco tornò sulle montagne Tae Bak. Alcuni anni più tardi la Cina dichiarò nuovamente guerra al Silla ed il Hwarang Won Sool tornò dal Re per richiedere di poter nuovamente combattere in battaglia in testa all'esercito. Il Re gli diede degli uomini e Won Sool andò in battaglia ottennendo splendidi risultati. Al ritorno il Re Moon Moo voleva ricompensarlo per la vittoria conseguita ma egli rifiutò in quanto disse che la sua famiglia non lo riconosceva più e che quindi doveva continuare a vivere come monaco eremita in montagna.

Queste storie sono ormai parte del folclore e delle leggende coreani e per noi praticanti di Arti Marziali sono modelli di comportamento e di codici di cavalleria. Tali eventi leggendari hanno contribuito a dare enfasi al codice etico e morale dei Hwarang in quanto l'egoismo, nei secoli, si è dimostrato sempre incapace di costruire qualcosa di valore per gli uomini. Tale codice è pienamente raccolto negli O Kae.

La fine di un'era…

Dal 935 D.C., dopo un periodo di fasto e pace, il Silla, assieme a diversi altre monarchie e dinastie, cadde nel disordine e nella corruzione. I generali che difendevano i regni unificati dall'esterno furono presto prevaricati dalle cospirazioni interne. Molte famiglie nobili coreane si spostarono in Giappone lasciando sempre più in rovina i reami. Si narra che il fondatore del dayto-ryu Jujitsu giapponese, conosciuto con il nome di Shinna Sabro, fosse strettamente connesso ai guerrieri Hwarang e discendente di una famiglia nobile coreana. In tal senso si fa riferimento al fatto che "Shinna Sabro" in coreano viene pronunciato "Silla Samrang" il cui significato è "terzo uomo del Silla".

Il sistema Hwarang influenzò probabilmente lo sviluppo del metodo di combattimento dei Samurai e quindi del Bushido (mentalità del guerriero). In tale periodo, oltre per gli aspetti marziali, molta della cultura giapponese fu originata ed influenzata dalla corrente culturale e filosofica dei reami Silla, Koguryo e Packche. Esisteva quindi la controparte giapponese dei Hwarang del periodo Silla (i capi nobiliari) costituita dagli Shogun mentre per i Rangdo il corrispondente si trovava nei soldati degli Shogun e quindi nei fedeli Samurai. L'allenamento giapponese, comunque, fu arrangiato in maniera molto differente da quello dei Hwarang coreani. Questi ultimi erano addestrati ad una miriade di stili e metodi mentre i samurai imparavano ad usare un più limitato numero di armi e tecniche specializzandosi in quello che ritenevano più utile ed efficace in battaglia. La maestria giapponese nell'uso della spada è dovuta a questa specializzazione e focalizzazione.

Nel 936 D.C. il re T'aejo di Koguryo (un vecchio generale Hwarang), riuscì a superare le difese di Paekche e Silla unificando la penisola coreana sotto il suo potere e stabilendo il regno Koryo che rimarrà fino al 1392 D.C.. Si noti che in questo periodo Koryo il gruppo dei Hwarang prese altre denominazioni quali: KukSonDo (gruppo degli immortali della nazione) e P'ungwolDo (corpo del vento della luna). In ogni caso i principi e le idee del gruppo rimasero intatte.

Nel 1392 D.C. il famoso generale Hwarang Jang Gun Sung Gae Yi (or Lee) abbattè la dinastia Koryo e riuscì a stabilire un nuovo regno denominato Chosun (da non confondersi con il Ko Choson = antico Choson). Tale periodo denominato periodo Yi o Lee, perdurò fino al 1910. Il generale Yi creò uno stato basato sul confucianesimo ortodosso che poneva estrema enfasi sulla gerarchia sociale in cui purtroppo l'apparato militare occupava gli ultimi gradini.

Nel 1401 il terzo Re del regno Chosun, Tae Jong (5° figlio di Sung Gae Lee) disintegrò il sistema Hwarang portando sotto il suo diretto controllo tutti i rangdo (soldati personali) dei generali Hwarang esistenti lasciandoli senza potere e quindi umiliandoli nella loro privata funzione di comando. La mossa era stata dettata dalla difficoltà di esercitare il potere politico sui generali Hwarang. In definitiva, come il Hwarang Jang Gun Sung Gae Yi, suo padre, aveva unificato il Chosun era infatti possibile che qualche altro grande leader Hwarang compisse una nuova azione simile a quella estorcendogli il regno.

Vistisi tradire dal loro Re e privati del comando molti Hwarang abbandonarono il regno, altri si ritirarono a vita monastica e diversi altri si uccisero da cui le tecniche Hwarang non furono più sotto la gestione dell'esercito nazionale.

La storia moderna...

Nel 1910 il Choson finì nelle mani del Giappone ed iniziò la terribile occupazione giapponese della Corea che sarebbe rimasta fino al 1945. Essa fu disastrosa non solo nei confronti delle arti marziali ma rispetto ogni altro aspetto. Tutti gli aspetti della cultura coreana furono sottoposti a revisione. I giapponesi costrinsero i coreani a parlare giapponese in pubblico, vestire giapponese ed agire e pensare come i giapponesi praticamente in tutto. L'osservanza delle tradizioni coreane fu bandita e sottoposta a pena di carcerazione, tortura e morte. I vestiti tradizionali coreani, il linguaggio coreano parlato, han'gul scritto, le arti marziali e persino i nomi coreani furono posti fuori legge. I giapponesi distrussero opere d'arte ed archivi storici togliendo ai coreani il loro passato, cercando di riscrivere la loro storia in una maniera che risultasse la superiorità storica, culturale e biologica dei giapponesi sui coreani.

Le arti marziali coreane erano già in crisi durante il Choson, a seguito del decreto di re Tae Jong ma l'occupazione giapponese le distrusse quasi totalmente. Gli istruttori di arti marziali potevano praticare in pubblico solo Shotokan Karate, Judo e Kendo. Le arti marziali coreane furono riscritte in giapponese in questi anni bui che finirono solo con la sconfitta giapponese alla fine della seconda guerra mondiale.


yoo shin kim

Il Generale Yoo Shin Kim

Nel 660 D.C. il re di Silla Munmu ordinò al Kukson Kim Yu-Shin di attaccare le fertili valli dell'ovest e del Centro Corea tra i fiumi Han e Imjin. Si trattava del Reame Pakche e la conquista del territorio tra i fiumi Han e Imjin portò grande ricchezza al reame Silla in quanto: furono acquisite le terre più fiorenti della penisola dal punto di vista agricolo, furono reclutati nuovi soldati ed operai tra gli abitanti locali. Tale conquista, poi, aprì anche una facile rotta verso la Cina attraverso la disponibilità del porto marittimo sul mar giallo. I cinesi, visti i risultati della politica espansionista di Silla decisero di allearsi con esso ed attaccare Koguryo con una manovra a tenaglia. Questo portò il generale Kim ad unificare l'intera penisola coreana nel 668 D.C.. Di qui ebbe inizio la storia dei tre regni unificati sotto Silla ed il nome di Kim Yu-Shin assurse a leggenda vivente nazionale di cui ancora oggi rimangono grandi orme nella cultura coreana.

Dopo l'unificazione la Cina di Tang tradì l'accordo con Silla pensando di poter conquistare il territorio unificato coreano abbattendo semplicemente tale regno, Il sistema Hwarang però non consentì ai cinesi le facili vittorie che si aspettavano sebbene le forze di quest'ultimi fossero di gran lunga preponderanti. Volendo rinunciare al necessario bagno di sangue la Cina di Tang dovette desistere dalla sua mira di conquista.

prima dei hwarang...

Le radici di una cultura millenaria

Il combattimento a mani nude è vecchio quanto il genere umano in quanto è nato con l'uomo. Ogni regione del mondo ha sviluppato con il tempo dei metodi e strategie per massimizzare le proprie possibilità combattive. Spesso tali metodi si intrecciavano con la cultura ed il pensiero locale divenendo dono secoli vera espressione artistica.

Le tecniche di combattimento coreane a mani nude si evolvono a partire da circa 5000 anni fa, quando il re T'an-gun Wang-gom stabilì il reame Ko Choson annettendo sei tribù della parte nord della penisola coreana. Nel Ko Choson si radica una forte tradizione guerriera, tanto che presto annetterà parte della Manciuria e dell'attuale Cina. Naturalmente il grande regno cinese, governato dalla dinastia Han (Imperatore Wu) non vide di buon occhio questa emergente potenza espansiva e realizzò l'invasione e la conquista del Ko Choson nel secondo secolo prima di Cristo.

Dopo la caduta del Ko Choson iniziò il periodo di massima influenza della tradizione cinese nell'area coreana. Intanto le tribù del nord Corea si conglomerarono e spinsero fuori le forze cinesi creando il regno di Koguryo che sarebbe perdurato dal 37 A.C. fino al 668 D.C.

I guerrieri di Koguryo, denominati SunBae (termine rimasto in uso ancora oggi quale "superiore" o "esperto"), giocarono un ruolo fondamentale nel consolidare il regno di Koguryo negli anni della sua permanenza. I SunBae erano conosciuti per il loro terribile spirito combattivo e per il fatto che non mostrassero mai paura nell'intraprendere azioni di combattimento contro le enormi forze cinesi. Si noti che il termine SunBae è stato esportato anche in Giappone con lo stesso significato e la pronuncia SenPai.

A breve, dopo la creazione di Koguryo, nasce il reame Paekche che rimarrà dal 18 A.C. al 660 D.C.. Fondato da coloro che fuggivano la terribile aggressività di Koguryo, Paekche risiedeva nella parte più a sud della penisola coreana, si trattava di un reame tranquillo che riuscì a stabilire un concreto e massiccio rapporto commerciale con la Cina del tempo. Le sue mire espansionistiche si diressero verso il Giappone in cui i coreani diedero origine al reame Yamato. Il principe di Paekche Homuda si dichiarò il primo re Yamato nel 390 D.C.. In questo modo Paekche sviluppò e mantenne ottimi rapporti commerciali anche con il Giappone.

Il reame Silla nasce ufficialmente nel 57 A.C. nell'area intermedia tra Koguryo e Paekche. La leggenda narra che il suo Fondatore Pak Hyokkose venisse dalla volontà delle sei tribù di Ko Choson di unificare le loro potenzialità combattive, culturali ed esoteriche ad ottenere un unico capo in grado di guidarle sotto un'unica bandiera a seguito del suo carisma e della sua esperienza, conoscenza e saggezza. Il Silla, per la sua posizione, fu l'ultimo dei tre regni ad essere influenzato dalla cultura cinese e con molta probabilità fu il primo ad enfatizzare i metodi di combattimento omni-comprensivi. In questo reame nacquero i Hwarang.