Joo Bang Lee - Fondatore del Hwa Rang Do®


tae guek kwon

Studio interno del Hwa Rang Do®

Il Tae Guek Kwon racchiude i principi di movimento fluido, circolare e morbido del Hwa Rang Do® (UM) integrandoci ovviamente lo studio della respirazione e del Ki.

Lungi dall'essere un'altra Arte è solo una parte del Hwa Rang Do®, ad esso propedeutico, che tende solo ad assomigliare al più famoso Tai Chi Chuan discostandosene profondamente nella pratica interna.

In ogni caso il Tae Guek Kwon pone l'accento sulla pratica delle persone che hanno problemi a seguire i più faticosi corsi di Tae Soo Do® o Hwa Rang Do® al fine di consentire anche ad essi di conoscere l'Arte.

Il corso tende a sviluppare la sensibilità ed il controllo interiore ed esteriore. Lo studio richiede concentrazione e buona volontà. La ginnastica che accompagna tale studio è riabilitativa per tendini, muscoli e nervi. L'aspetto marziale in senso stretto della parte UM (morbida, fluida e circolare) viene approfondito solo nel Hwa Rang Do® mentre nel Tae Guek Kwon è posto in secondo piano rispetto al benessere. Il prerequisito essenziale per questo corso è la voglia di conoscersi.


jung DO & AM Ja

JUND DO
Il cavaliere combatte a viso aperto

Nella società umana può esistere la giusta via. Nella vita è possibile scegliere tra diverse vie ma tra queste ne esiste una che risulta in armonia con tutte le cose e che permette di avvicinarsi alla verità. È proprio tale via che dobbiamo sforzarci di scoprire quali cavalieri. In tale via si trova, ad esempio, la giusta carriera lavorativa da intraprendere. Se questa viene seguita sarà sempre possibile avere successo, al contrario se ci si sforza di seguire una carriera non consona (ad esempio solo per denaro o presunzione) è come costruire un castello di sabbia vicino alle onde del mare: prima o poi tutto finirà per annichilirsi. La stessa positività dei risultati raggiunti (quello che normalmente viene chiamato grado di successo) deve essere misurato nell'abilità raggiunta di trovare e mantenere la giusta via nella propria vita. Il praticante di Arti Marziali deve conoscere e seguire la sua giusta via. Uno dei principi filosofici del Hwa Rang Do® è "JUNGDO SUHEANG", ossia "seguire la propria giusta via è dovere di ognuno". Ogni Arte Marziale degna di tale nome propone e segue la propria giusta via che si incastra nello stesso programma marziale. Il praticante deve seguire la via (il "DO") della propria Arte rimanendole fedele fino in fondo cercando di capirla profondamente. In tale senso non bisogna fare l'errore di rimanere a cavallo di tante differenti vie pensando che imboccandone una si possa perdere qualcosa. Tutte le giuste vie sono alla fine uguali a patto che si abbia il coraggio e la forza di seguirle fino in fondo. I praticanti possono avere un approccio personale all'Arte ma la variazione delle tecniche deve avvenire solo anni di dura pratica ed è comunque bene insegnare le variazioni separatamente mettendo in evidenza che si tratta di una personalizzazione dovuta a precisi obiettivi. In questo modo si da la possibilità ai nuovi allievi di conoscere le stesse tecniche che il Maestro ha studiato all'inizio per poi consentire l'ulteriore personalizzazione negli anni. La giusta via dell'Arte Marziale è da porre in relazione anche all'organizzazione centrale che regola l'Arte stessa per potere di successione. In tale organizzazione centrale devono esserci Maestri con una lunga esperienza di pratica il cui unico scopo è la longevità dell'Arte. Se questo è vero le leggi ed i regolamenti che l'organizzazione centrale emana, cui tutti i praticanti devono conformarsi, sono una ottima indicazione della giusta via e la riflettono completamente garantendo l'alta qualità della pratica. Esistono dei Maestri che pensano di poter insegnare un'Arte Tradizionale senza rifarsi ai fondatori o ai legittimi eredi di tale responsabilità. Tali praticanti hanno ceduto alla propria spinta personale non considerando che disgregando i rappresentanti dell'Arte finiscono solo per indebolirne l'identità. La spinta personale può essere dovuta alla voglia di guadagnare, al fatto che non ci si riconosce nelle decisioni dei superiori ecc., ma la giusta via è anche umiltà ed obbedienza e questo non è sempre facile. L'organizzazione centrale che ha la responsabilità di guidare un'Arte Marziale non deve essere costruita per il profitto di qualcuno o di un gruppo di persone ma solo per il bene dell'Arte stessa. Piuttosto che preoccuparsi delle incomprensioni, dei contrasti, della voglia di acquisire gradi a tutti i costi, i praticanti dovrebbero avere come primo obiettivo quello di rimanere saldi alla propria identità marziale rinforzando così lo spirito dell'Arte e l'immagine che di essa si ha all'esterno dell'organizzazione. Tutti devono avere "voce" nell'organizzazione, rispettando naturalmente l'ordine di importanza relativo alla durata della pratica, all'onore ed all'apporto che la persona specifica da' ed ha dato all'Arte. Naturalmente il "posto di riguardo" nell'organizzazione non deve essere un obiettivo per nessuno. Operando il bene dell'Arte "miglioriamo l'energia positiva dell'universo" e questo deve essere l'unico grande obiettivo che ci dobbiamo porre.

AM JA
Nel buio, a volto coperto, la spia uccide

Il Hwa Rang Do®, coerentemente con il fondamentale principio di equilibrio e quindi di Um-Yang su cui si fonda, suddivide gli aspetti fisici della pratica in due categorie: Jeong Do e Am Ja. Jeong Do è la "via della vera spada". Il suo significato è combattere apertamente in battaglia con onore e dignità, combattendo e morendo se necessario, senza arretrare mai di fronte al nemico. I codici di cavalleria antichi (O Kae) venivano rispettati dai Hwarang oltre l'umana possibilità. Durante il "duello aperto" bisogna richiamare l'energia interna del proprio spirito, senza pensieri, senza emozioni, questa è sincerità nella lotta. Il cavaliere che combatte è come il vento che passa attraverso le insenature sempre alla ricerca di una via per fluire perché nulla può fermarlo veramente se non la morte. Am Ja è invece "la via della notte". Elementi come l'inganno, l'imbroglio e la scaltrezza divengono gli elementi di base. Qualsiasi fattore, metodo, strategia o sistema possa risultare utile per vincere il nemico o acquisire vantaggio è comunque da ritenersi giustificato.

In Am Ja l'unico onore è quello del risultato ed il "fine giustifica il mezzo". Si apprende quindi a manipolare psicologicamente, fisicamente ed emozionalmente il nemico al fine di confonderlo e poterlo meglio combattere. Nell'antichità, data l'instabilità sia degli stati confinanti la Corea che delle regioni interne (continuamente in guerra), lo spionaggio ed il contro-spionaggio erano elementi essenziali. Di conseguenza, tra i guerrieri Hwarang fu selezionata una ristretta elite di combattenti atta a formare una forza speciale detta Sul Sa (Cavalieri della notte, maestri della tecnica) che si occupava delle varie attività di spionaggio e guerriglia. I Sulsa furono selezionati tra i migliori cavalieri Hwarang. Essi impiegavano qualunque metodo o mezzo per giungere a compiere l'incarico affidato ma, al contrario dei famosi ninja giapponesi, la vita umana rimaneva una priorità importante e quindi il loro addestramento prevedeva diverse tecniche di guarigione.

I Sulsa giocarono un ruolo di primo piano nell'unificazione della penisola coreana. Il Re " Chinhung" della provincia "Silla" aveva il sogno di creare una delle più maestose ed efficienti macchine da guerra umane della storia. Di conseguenza la preparazione dei Hwarang prevedeva elementi culturali come strategia, filosofia, religione, arte di guerra, ecc.. I migliori Hwarang venivano sottoposti ad un successivo addestramento di tipo estremo e solo quelli che mostravano qualità fisiche, intellettive e spirituali "superiori" divenivano Sulsa.

I prescelti possedevano, secondo la leggenda, caratteristiche di pazienza, fedeltà, fiducia, coraggio, intelligenza e saggezza così alte che ne facevano persone e capi di enorme carisma. Proprio grazie a tali grandi doti ed alla devozione dei Sulsa verso lo stato la loro azione fu determinante nella annessione al Silla delle provincie confinanti di Koguryo e Paekche fino ad ottenere l'unificazione di quella che sarebbe divenuta la nazione coreana. Sfortunatamente il termine del processo di unificazione segnò anche il declino dei Sulsa. I cavalieri della notte, durante la pace che seguì l'unificazione non vennero più impiegati ed anzi divennero scomodi testimoni di numerosi fatti storici.

UM-YANG

Ciò che non cambia è il cambiamento...

Il Hwa Rang Do® è basato sul principio filosofico del Um-Yang ossia del cambiamento e dell'alternanza tra le tecniche di combattimento. La complessità di quest'arte è dovuta proprio alla necessità, per il praticante, di apprendere tecniche basate su principi opposti per poi alternarle tra loro. In realtà questo aspetto è estremamente "naturale" perché, in natura, non esiste nulla di più stabile del cambiamento. Ad esempio sono rare le forze che agiscono perennemente in maniera lineare come anche quelle che inducono una rotazione perenne. Il principio del cambiamento Um-Yang si suddivide in Um (interno - blu - femminile) e Yang (esterno - rosso - maschile). Tali aspetti, a loro volta, vengono ripartiti ciascuno in tre parti:

UM (tecniche morbide) suddiviso in:

Yu – "Fluida forza dell'acqua che scorre" Yu è ingannevole, cedevole di fronte ad una forza esterna e ridisegna la linea dell'attacco entrando nel suo naturale flusso cambiandone dolcemente direzione.

Won – "Movimento circolare" Won è il sistema di forze che si sviluppa in un movimento rotatorio.

Hap – "Unione" È il terzo elemento di Um e rappresenta l'unione e la combinazione di Yu e Won.

YANG (tecniche dure) suddiviso in:

Kang – "Duro come acciaio o pietra" Kang è la forza di un pugno dritto o quella di un calcio frontale spinto.

Kak – "Angolo" Applicazione della forza seguendo un angolo corretto rispetto al punto di contatto o impatto. Si riferisce soprattutto all'applicazione della forza nelle leve, rotture e blocchi articolari.

Kan – "Giusta distanza" Mantenimento della corretta distanza tra chi attacca e chi difende.

I sei aspetti evidenziati vengono combinati a creare dei principi di tecniche. Si può facilmente comprendere che le possibilità di operare per il praticante sono enormi così come l'estrema flessibilità del sistema di combattimento. Tutte le 260 categorie delle circa 4000 tecniche, 365 tipologie di calci, decine di forme, 108 armi del Hwa Rang Do® riflettono i citati principi armonizzandoli tra loro. Ogni persona ha una naturale inclinazione verso alcuni dei 6 elementi e trova difficoltà nell'attuare i restanti. Il perché di questa apparente selezione dipende dalle esperienze culturali ed umane che hanno influenzato lo sviluppo fisico, mentale e spirituale del soggetto. La società nella quale viviamo, ad esempio, mostra continuamente modelli lineari (Kak) nei quali origine, destinazione e via sono fin troppo chiari. Il problema è che ci si accorge presto di non raggiungere la destinazione voluta tramite la via proposta. Uno dei detti del Hwa Rang Do® è: "la via più lunga tra due punti è una scorciatoia" - tutti sono invitati a riflettere su questa affermazione alla luce del principio Um-Yang.

Creando un sistema che segue la dialettica di Um-Yang, gli antichi Maestri Hwarang realizzarono un'Arte di combattimento che forniva uno schema di movimento talmente ampio e libero da favorire la spontaneità e creatività del guerriero nel seguire traiettorie non predicibili. Sempre in accordo con Um-Yang il principiante dell'Arte è costretto a seguire pedissequamente schemi molto rigidi mentre ad alto livello è data molta enfasi alla capacità di creare con fantasia nuovi schemi. Si arriva quindi alla libertà attraverso la completa obbedienza alle leggi naturali che regolano il movimento secondo Um-Yang. Anche questo sembra un controsenso ma al contrario non è altro che l'ulteriore conferma dell'applicazione della legge sugli opposti.

Apprendere il Hwa Rang Do® non è solo apprendere un metodo, una filosofia o delle tecniche separate tra loro in diversi campi della vita (corpo, mente e spirito) ma scoprire un ordine morale nell'Universo delle cose e delle idee. Il Hwa Rang Do® è la chiave: prima bisogna comprendere che esiste e poi imparare ad usarla.