Gusto e Sapore
Continuiamo a descrivere ed analizzare il modo di vivere di una persona nella condizione di disturbo del neuro-sviluppo per capire come questo possa influenzare e migliorare la vita di tutti. Dare il giusto valore e capire l'importanza di quello che potrebbe essere un difetto permette, infatti, di cambiare positivamente.
Chi vive la condizione di disturbo del neuro-sviluppo non ha precisamente la possibilità di "decifrare", "decodificare" un gusto o sapore specifico con alto grado di dettaglio. Quando mangiamo un gelato se il gusto è pistacchio o nocciola per noi può fare molta differenza, al contrario, se non si riesce a ben identificare il gusto il "gelato" resta tale come concetto e sensazione anche cambiandone le componenti. Ma allora, la domanda ingenua è: a cosa serve, offrire un gelato a chi non ne sa distinguere i gusti?
Mangiare un gelato diviene quello che è, mangiare una cosa dolce, associata ad un momento di festa e di allegria, poco importano le sue "sfumature". Attendere il gelato significa quindi attendere un momento particolare di gioia che non potrà essere guastato dal fatto che manca il "pistacchio" o la "fragola"...
Un "filetto" o una "costina"? Eccoci alle prese con un dilemma... ma l'importante è mangiare insieme e star bene. Questo spesso viene dimenticato in favore della chiara identificazione di un piacere specifico. Molte delle nostre relazioni sociali sono "frutto di un sapore specifico", senza considerare quanto gli altri siano importanti in generale, anche senza i dettagli che vorremmo in loro presenti.
Immaginiamo di assaporare le cose all'infinito gustando la pienezza dell'alimento e di quello che gli nasce attorno, invece di vivere la frustrazione della "differenza" esasperata e "non incentrando nell'autoreferenzialità il sapore ed il gusto" (rif. libro "Elogio dell'insapore" di Jullien François).
Gualtiero Montesi, autore del presente appunto e referente della ONLUS SaveTheDreams per i rapporti e le attività con il Hwa Rang Do, è il papà di uno dei nostri studenti disabili di Hwa Rang Do presso la Congregazione dei Servi della Carità, dell’Opera Don Guanella a Roma.